Sicilia in treno

Una delle più belle “gite” organizzate dal Gruppo Camper Jolly nel 2006 è stata quella che da Villarosa e Villapriolo (Enna – Sicilia) ci ha condotti ai Bronte con la Circumetnea.
E’ stata una gita dedicata più al treno che al camper. Poco male. Villarosa infatti è sede della ormai famosa stazione ferroviaria che ospita il treno della memoria, un Museo di arte mineraria e civiltà contadina, unico nel suo genere in Europa, allestito all’interno della Stazione su vagoni appositamente adattati.

La stazione è raggiungibile tramite l’Autostrada A19 Palermo – Catania. Chi proviene da Palermo dovrà uscire allo svincolo di Ponte Cinque Archi e proseguire per Villarosa, distante circa 8 Km. Chi proviene da Catania dovrà uscire allo svincolo di Enna e proseguire per Villarosa, distante 9 Km. Lungo il percorso si incontrano numerosi cartelli turistici che indicano il Trenomuseo.

Dietro la stazione, dove posteggiamo i camper, una grossa littorina e una vecchia motrice ci ricordano il passato e riposano su un binario morto.

Animatore anzi, anima di questa straordinaria iniziativa è, come spesso capita in Sicilia, non un ente o un’istituzione, ma un uomo intraprendente, il capostazione Primo David, il quale, inviato dalle Ferrovie al paese natio di Villarosa con la missione di chiudere questa stazione, diventata un ramo secco sulla tratta Palermo-Catania, decise di non chiudere nulla ma anzi di inventarsi ferroviere-operatore culturale e turistico e concentrare qui la storia di un territorio e metterla in vetrina sull’unica strada che collega ancora il centro della Sicilia al resto del mondo. Qui, dove un tempo si concentrava lo zolfo delle più grandi miniere del mondo. Da qui intere famiglie sono partite per sempre per altre miniere del mondo. E qui Primo David ha portato anche i vagoni di altri viaggi, quelli che ha trovato a Trieste e che portarono i suoi fratelli a Dachau. Così la stazione è stata restaurata, sono stati restaurati il serbatoio dell’acqua che riforniva le locomotive a vapore, sono stati recuperati arredi, strumenti di lavoro ed è stata ricreato, su un vagone, persino un pezzo di zolfatara. Villarosa era una stazione su un binario morto e adesso è base per un tour ferroviario sulla via dello zolfo. Da qui si parte per Villapriolo, una frazione di Villarosa. Pare che questa borgata esistesse già nel 1735. Negli anni che precedettero la nascita di Villarosa, una cinquantina di famiglie, incoraggiate dal duca Placido Notarbartolo con la promessa di un appezzamento di terreno, si dedicarono alla coltivazione di ulivi, viti e cereali. Successivamente, però, i Notarbartolo, volgendo l’attenzione verso la comunità di Villarosa, trascurarono la piccola comunità di Villapriolo. In seguito divenne paese di zolfatari.
Attualmente conta circa 500 abitanti. Grazie all’associazione culturale “Amici del Treno Museo di Villarosa e Amare Villapriolo”, presieduta da Primo David, alcune abitazioni di questo piccolo centro sono state trasformate in vere e proprie case-museo.
Luoghi pieni di preziosi cimeli che permettono al turista di rivivere in questo modo un percorso della memoria di queste terre.

Dopo la visita a Villapriolo, David ci ha accompagnati a Catania. Saliti su un moderno treno Minuetto, in un’ora circa siamo giunti a Catania. Dalla stazione centrale, grazie alla metropolitana, siamo arrivati alla stazione della Circumetnea. La Società Circumetnea mantiene in servizio le antiche littorine diesel che sulle rotaie a scartamento ridotto, portano i turisti a spasso, su e giù, sulle pendici dell’Etna, fra colate laviche e panorami innevati. E poi, fra gli arbusti dell’arabo pistacchio, ci è apparsa Bronte, la città dell’ammiraglio Nelson e dei “fatti”, raccontati da Verga, di quando Nino Bixio sedò nel sangue una rivolta popolare.
Bronte è un paese molto interessante perché da sempre si trova là dove confluiscono tre “valli” che costituiscono le vie per i tre angoli della Sicilia. Qui saraceni, bizantini e cattolici hanno dominato e costruito le loro chiese. Qui è passato il Risorgimento e da qui il passa il ciclope Bronte per portare al padre Zeus le terribili saette forgiate nelle viscere dell’Etna. Il cosiddetto “Castello di Maniace” o di Nelson, si trovava a cavallo della grande trazzera regia che per tutto il medioevo fu l’arteria più importante di penetrazione nell’interno dell’Isola, percorsa da Re e Imperatori, da eserciti e torme di invasori. Per essa infatti penetrarono nel Valdemone gli Arabi; su di essa si svolsero le prime battaglie dei conquistatori Normanni; per essa si avventurava, dopo aver fatto testamento, il viaggiatore che voleva raggiungere Palermo.

http://www.siciliatourist.tv/museovillarosa/museovillarosa.htm
http://www.siciliatourist.tv/villapriolo/villapriolo.htm
http://www.trenomuseovillarosa.com/
http://www.comune.bronte.ct.it/
http://www.circumetnea.it/

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